venerdì 13 aprile 2012

Unisonic - "Unisonic"

Titolo: "Unisonic"
Autore: Unisonic
Genere: Hard Rock/AOR
Anno: 2012
Etichetta: Ear Music
Voto: 7
Sito internet: www.unisonic.de


E finalmente ecco il tanto atteso debutto degli Unisonic, l’acclamato progetto che riunisce musicalmente e fisicamente Kai Hansen e Michael Kiske.
Il disco era stato anticipato dal mini “Ignition”, che a dire il vero non lasciava sperare tanto bene per il futuro, e infatti il full lenght conferma in parte le prime tiepide sensazioni.
Prima di addentrarsi nell’analisi musicale è doveroso (e scontato) fare presente che, come sempre, il disco vale l’acquisto se non altro per ascoltare la bellissima voce di Kiske: pulita, cristallina, squillante ed energica, insomma: intramontabile.
E sicuramente tutti avranno notato come Kiske nel corso degli anni abbia perfezionato la tecnica di canto, allontanandosi dall’acuto sparato tipico del power metal (periodo Helloween) a favore di un approccio più ragionato da vero cantante (ah…quel vibrato…).
Musicalmente il disco propone un hard rock/AOR melodico perfettamente in linea con le ultime uscite di Kiske (“Streets Of Fire” dei Place Vendome soprattutto), condito con spruzzate di power sui cui ogni tanto si stagliano ritornelli in stile Helloween/Gamma Ray.
I brani di per sé non sono male, il problema è che molti di essi mancano di mordente, mentre in altri la sensazione di deja vu è molto forte.
La title track ad esempio, con il suo attacco priestiano, è stata intenzionalmente piazzata in pole position  tanto per chiarire che sempre di metal si sta parlando, tuttavia il riff è uno di quelli strasentiti e il brano si salva grazie al ritornello trascinante.
In “Never Too Late” invece riecheggiano le note di “Time To Break Free” dei Gamma Ray (cantata da Kiske tra l’altro) mentre il break è molto simile a quello di “Future World”.
La prima metà del disco risulta quindi un po’ sottotono, a parte “I’ve Tried”, in cui le chitarre optano per soluzioni più serie e ricercate quasi alla U2.
La seconda parte invece risolleva le sorti del disco, con brani più accattivanti come “Renegade”, “My Sanctuary” e “King For A Day” (questi tre sono i pezzi più belli dell'album). Chiude “No One Ever Sees Me”, una ballad sui generis.
Da segnalare i testi, introspettivi e molto interessanti, che sembrano raccontare scorci di vita passata di Kiske.
Concludendo si può dire che il disco nel complesso non è male, si sente che è suonato da musicisti con esperienza (Hansen e Zafiriou sanno il fatto loro anche quando si tratta di uscire dai canoni del metal più classico) e scorre nel lettore con vero piacere. L'impressione però è che si poteva fare di più, proprio per il peso dei nomi che compongono questo progetto. Il fatto è che le aspettative erano alte, e fondamentalmente ci si aspettava un discone. Invece siamo di fronte a un buon disco di hard rock che oltre a non fare il botto (forse l'avrebbe fatto se la band fosse stata emergente) e rimarrà impresso solo nei cuori degli affezionati del duo Hansen/Kiske.
Ma in fondo bisogna accontentarsi. Li avete voluti insieme? Eccoli, gustateveli e zitti!

Tracklist:

1. Unisonic
2. Souls Alive
3. Never Too Late
4. I've Tried
5. Star Rider
6. Never Change Me
7. Over The Rainbow (bonus track edizione europea)
8. Renegade
9. My Sanctuary
10. King For A Day
11. We Rise
12. No One Ever Sees Me

Line up:

Michael Kiske: vocals
Kai Hansen: guitars
Kosta Zafiriou: drums
Dennis Ward: bass
Mandy Meyer: guitars